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Il Teatro di Traiano Il Teatro di Traiano
Civitavecchia ebbe il suo primo teatro stabile nel 1786 denominato Minnozzi, dal nome dell'architetto che lo progettò, e venne costruito nella zona centrale della città, sopra i magazzini camerali dell'allume in prossimità della scaletta del porto e con l'entrata sulla piazzetta davanti alla posta dei cavalli. Nonostante fosse un teatro molto frequentato, era tuttavia scomodo e troppo piccolo in rapporto alla popolazione, ed essendo stato realizzato interamente in legno, era pericoloso in caso d'incendio. Per questi motivi si volle realizzare un teatro più grande e solenne che, ubicato nella piazza del quartiere militare, fu chiamato Traiano in onore dell'imperatore fondatore della città tirrenica. Progettato dal giovane architetto Antonio De Rossi e finanziato, oltre che dalle casse comunali, dalla vendita dei palchi ai singoli cittadini, il nuovo teatro era della tipologia corrente in quel periodo, a forma di ferro di cavallo, con un'ampia platea, quattro ordini di palchi, ognuno dei quali ne conteneva ventitré, e con un grande loggione posto al di sopra di essi.
 Possedeva tre ingressi, uno per l'entrata nella sala, uno per il botteghino dei biglietti e uno dove era posto un'accogliente bottega per il caffè. Il teatro Traiano, che era dotato di un magnifico sipario dipinto ad olio dal pittore Vincenzo Podesti, raffigurante un sacrificio offerto a Nettuno dall'imperatore Traiano per propiziarsi la protezione del dio del mare per la costruzione del porto di Centumcellae, fu inaugurato il quattro Maggio 1844 con la prima dell'opera lirica "Eustogia da Romano", di Gaetano Donizetti, che inaugurò una florida e vivace vita teatrale nella città costiera. Distrutto dai bombardamenti americani del 1943 nel secondo conflitto bellico, il Traiano fu ricostruito in maniera totalmente diversa dall'originale e riaperto nel 1948: un modesta galleria aveva preso il posto dei palchi e una grande platea occupava l'intera sala per un totale di 1074 posti. La nuova struttura, durante gli anni in cui ospitò la Rivista e l'Avanspettacolo, funzionò anche come cinema fino alla chiusura per lavori di restauro avvenuta nel 1978. Il 29 Maggio 1999 il teatro Traiano è stato riaperto dopo oltre vent'anni d'inattività, con un veste nuova e moderna, dotato di un'ampia platea, di una larga e bassa galleria e di due loggioni laterali.
La Catedrale La Catedrale
 Sulla piazza principale di Civitavecchia, appena prima di prendere Corso Marconi in direzione Tarquinia, sorge la chiesa Cattedrale dedicata a San Francesco d'Assisi, costruita nel luogo dove già esisteva un'altra piccola chiesa che i padri conventuali francescani avevano potuto edificare per concessione del Pontefice Paolo V, nel 1610. Dopo più di un secolo da tale data, la città andava allargandosi e la sua popolazione era in continuo aumento; la chiesa era divenuta, quindi, troppo piccola ed il bisogno di un più vasto tempio si faceva sempre più sentire tra il popolo. Un fatto nuovo venne ad avvalorare i progetti che già si andavano formulando in tal senso: nell'anno 1769, infatti, salì alla cattedra Pontificia il Cardinale Lorenzo Ganganelli che prese il nome di Clemente XIV; questi veniva dalla famiglia religiosa degli stessi padri conventuali francescani, i quali, animati da ciò, avanzarono domanda al Pontefice affinché si degnasse di venire incontro ai giusti desideri della popolazione che, dato il suo sviluppo, sentiva sempre più il bisogno di una chiesa di maggiori dimensioni. Il Santo Padre, considerando essere utile al suo governo l'interesse della nostra città, accordò i sussidi ed inviò a dirigere i lavori del nuovo tempio l'allora nominato architetto Francesco Navona. Sorse così la nuova chiesa che doveva essere poi la Cattedrale per la sede vescovile.
La Fontana del Vanvitelli La Fontana del Vanvitelli
 Quando, nel 1630, fu ripristinata la franchigia del porto, si rese necessario separare il porto stesso dalla città.Urbano VIII fece quindi costruire il muraglione, che ancora oggi esiste e che veniva anche a completare il sistema difensivo della città, appunto carente verso il mare. Già Paolo V aveva esaminato il problema, che si presentava grave per la possibilità di sbarchi improvvisi di truppe nemiche , in una zona troppo distante dalla fortezza per potervi far fronte con il fuoco delle sue batterie. Contro questo pericolo, anzi, anche dopo la costruzione del muraglione, si studiarono accorgimenti di vario tipo e, particolarmente per rendere il porto sicuro da attacchi notturni, fu predisposto, alle due imboccature, un sistema di sbarramenti, con reti, travi di legno e catene, ancorati ai fortini terminali dei moli. Il muraglione venne a ricoprire i resti di quegli antichi edifici che circondavano il porto traianeo.
 All'interno degli ambienti ricavati alla base del muraglione ( oggi adibiti a pescheria ) sono ancora visibili le murature originali ad "opus reticolatum". Nel 1740, sotto Benedetto XIV e su progetto di Luigi Vanvitelli, il muraglione fu adornato, nella parte centrale, con il fontanone in travertino. Un'armonica e complessa gradinata curvilinea scendeva fino a lambire le acque. Oggi la gradinata è imprigionata nella calata "Principe Tommaso" e tutta la zona ha perso quel carattere di ritrovo cittadino che, nel corso dei secoli, si era andato sempre più accentuando facendo del porto uno dei fulcri della vita della città. A questa funzione che, tra le altre, il porto aveva in passato, dovrà essere restituita questa ed altre zone interne all'ambito portuale, ma non legate alla sua operatività.
Il Porto Turistico Il Porto Turistico
 Il Porto Turistico Riva di Traiano si colloca nel tratto di mare compreso tra Santa Marinella e Civitavecchia, a circa tre quarti d'ora dalla Capitale. L'entrata è orientata verso nord-ovest; il canale d'accesso è profondo oltre 4 metri e con i suoi fondali rocciosi consente l'ingresso in porto con tutti i mari.Con i suoi 4800 metri lineari di banchine suddivisi in 12 pontili paralleli ed i 255000 metri quadrati può ospitare 1182 imbarcazioni con lunghezze fino a 42 metri. Il ricambio e l'ossigenazione delle acque portuali è garantito da un impianto con idrovore. E' presente un ampio parcheggio interno ed un'ampia zona di sosta all'esterno per i visitatori. Il Porto Turistico Riva di Traiano ospita un Centro Commerciale con varie tipologie: ristorante, bar, supermercato, rivendita giornali e tabacchi, attrezzature nautiche e brokers, abbigliamento, foto ottica, fioraio ed altri.
Museo Nazionale Archeologico
 La settecentesca palazzina della dogana pontificia, fatta costruire da papa Clemente XIII, è la sede del museo che ha, come nucleo originario, la collezione appartenente al museo comunale, distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale. Altri reperti provengono da scavi effettuati durante la ristrutturazione della zona portuale, negli anni cinquanta, e da necropoli del territorio. Rilevanti anche i materiali raccolti nel sito delle Terme di Traiano (Taurine). La collezione, sistemata in tre piani dell’edificio, è ordinata con criteri cronologici e tipologici. Il piano terra è esclusivamente dedicato a materiale lapideo: spicca, per importanza storica, l’iscrizione di Leone IV dell’854, che attesta la ricostruzione della città, distrutta dalle scorrerie saracene dopo la fine dell’impero. Fra le sculture, interessanti le copie di originali greci: un ritratto di Socrate, un Diadumeno da Policleto e una Cnidia da Prassitele, un Apollo e una Diana da una villa di Santa Marinella, tutte del I-II sec. d.C. Notevoli anche i ritratti di imperatori.
 Le Terme di Traiano rispondono in pieno a tutti i criteri di sfruttamento e valorizzazione di acque ad alto valore terapeutico. Già gli Etruschi avevano raccolto in vasche ricavate nella roccia locale le acque provenienti dalla sorgente della Ficoncella. Di seguito i romani estesero l'impianto termale nella zona denominata Terme Taurine, dal nome della città etrusca Aquae Tauri e della tradizione letteraria di Rutilio Namaziano del 416 d.C., che racconta di una antichissima leggenda secondo la quale Giove, sotto le sembianze di un toro, avrebbe calpestato le zolle di questa terra facendo scaturire una sorgente.
Le Terme di Traiano  Gli scavi archeologici hanno messo in luce solo in parte di un grandioso complesso termale, sicuramente costruito in due distinti momenti: in epoca repubblicana e notevolmente ampliato e reso ancora più monumentale in epoca imperiale da Adriano. Nell’ambito del progetto del Parco Archeologico Botanico è stato ricostruito sulla destra dell’ingresso delle Terme un giardino romano antico con essenze tipiche dell’epoca, prima ricostruzione del genere che si realizza in Italia denominata Horti Traianei. Percorrendo un suggestivo itinerario si possono ammirare le caratteristiche “Topia” (siepi opportunamente disposte e modellate) una pergola di edera, gelsomino e caprifoglio, una fontana delimitata dalla tipica pianta spontanea romana “acante” nonché centinaia di cespugli di rose, alberi di agrumi e macchia mediterranea.